Le mie piccole dita
impugnano l’ago e
tendono il filo

Si muovono svelte per dar vita ad un’inedita armonia tra scampoli di tessuto che non credevano di appartenersi. Sono i vestiti che cucio per me e le mie bambole, sono le mie prime vere creazioni.

Quando sono a casa di nonna Elsa, la sarta del paese, e mi vedono giocare con la stoffa, mi definiscono creativa, ma io, bambina, non so ancora cosa voglia significare.

Faccio solo quello che mi viene naturale, quello che rende Valeria pienamente se stessa.

Questa è una storia, la mia, e attraversa gli anni ’80 un’estate dopo l’altra.

La scuola è finita e io trascorro le giornate nel calzaturificio degli zii.
Quel luogo ha per me un fascino irresistibile, come irresistibile è la voglia d’imparare ogni singolo passaggio che, dall’ideazione e dal disegno, arrivi alla realizzazione di una scarpa.
Lavoro, sono instancabile.

Metto a frutto una
dote che in me pare
innata, la manualità.

Faccio cuciture, a mano e a macchina, taglio, intreccio e incollo con estrema cura. Se scopro che non so fare qualcosa, è allora che inizio a farla. Qui, ogni pensiero è avvolto dall’odore acre del mastice e da quello inconfondibile della pelle naturale.
E poi c’è un altro odore, quello pungente che ha il mare in certi giorni.
Evoca il luogo dove sono nata, evoca mio padre e sua madre, abili commercianti ittici. A loro resto debitrice di grande senso pratico e di quell’intuito che è stato la mia guida in ogni esperienza. A mia madre devo, invece, la certezza di sapermi sempre all’altezza dei miei sogni e i miei sogni, ad un certo punto, iniziano ad avere il gusto dello studio per il bello all’Istituto d’Arte.

Apprendo l’arte orafa
da uno dei più grandi
maestri italiani

Silvano Zanchi, nutro l’amore per i metalli e le pietre preziose, spingo le mie dita alla rincorsa di un tratto maturo nel disegno e nel 1993 arriva il diploma.

Sono un’orafa, non smetto di aggirarmi nel calzaturificio di famiglia e mi iscrivo alla Facoltà di Giurisprudenza, perché in fin dei conti certi studi sembrano proiettare ad un futuro più solido.

Pochi, pochissimi anni e comprendo.

Esiste un nesso fondamentale tra ciò che facciamo e ciò che siamo.
Quando amiamo qualcosa, mettiamo in quel qualcosa tutti noi stessi e ci impegniamo fortemente. È allora, solo allora, che ci sembra di arrivare a cogliere la nostra vera essenza.

Ci sembra quasi di toccare la nostra vera natura, di riuscire a cogliere il mistero di ciò che siamo. È una sensazione di autentica pienezza. Questa sì, solida, e la percepisco ogni qual volta metto piede nel mondo della moda e degli accessori, in una dimensione creativa che mi rende libera di esprimermi.
Seguo, a quel punto, corsi professionali di design, ma l’esperienza che già porto in tasca, mista alla giusta dose di fortuna, con i suoi incontri e le sue coincidenze, sono sufficienti a far in modo che io esca dal calzaturificio degli zii.

In un periodo di grande fioritura del comparto calzaturiero, contesto nel quale sono cresciuta, vengo contattata da molti uffici stile che apprezzano il mio modo di lavorare e danno fiducia all’estro di una giovane ragazza. Inizio a viaggiare e

conosco l’esatta traiettoria
del mio viaggio,
perché, ieri come oggi,
so esattamente
dove voglio essere

In Italia e all’estero, un volo aereo dietro l’altro e nessuna sosta.
Mi si spalancano le porte di prestigiose aziende. Mi ingaggiano noti brand che mi concedono la libertà di spaziare nell’intero comparto accessori.
Per la Valeria designer freelance, arriva però il 2002.

A volte basta
un solo
momento e
tutto cambia.

Per me quel momento è arrivato sotto forma di una curiosa coincidenza che mi ha portata da Cesare Paciotti. Accade che posso firmare la sua prossima collezione. Non c’entrano le calzature o la pelletteria, c’entra qualcosa che non è ancora nel suo business: i gioielli.

Mi siedo al tavolo da disegno.

La mia immaginazione
creativa ha avuto
una visione.

Faccio in modo che sia lei a guidare quelle stesse dita che oggi appartengono alla Valeria donna. A mano libera provo a rompere i canoni della gioielleria. È da poco iniziato il nuovo millennio e, per una moda e un mercato assetato di novità, io porto la vocazione alla provocazione, l’irriverenza pura, lo stile eccentrico della prima collezione Paciotti Jewels.

Dal sodalizio con un imprenditore illuminato e, allo stesso tempo, maestro di savoir-faire, nasce la B&P Distribuzione, la mia prima start up, e io divento la licenziataria del marchio.

In oltre vent’anni di collaborazione con uno dei più grandi brand dal respiro internazionale, ho avuto l’opportunità di potenziare molte delle mie competenze, da quelle del comparto creativo fino alla gestione del marketing e della comunicazione, passando per la costruzione di una rete di distribuzione e vendita e l’incontro con note celebrities, attraverso la realizzazione di shooting fotografici tra Los Angeles, Milano, Parigi e Londra.

Questa è la mia storia, una storia che ho scritto negli anni e della quale non cambierei neppure una riga, ma alla quale aggiungo un nuovo capitolo.

Ho scelto che si
chiamasse MAISON, casa nella sua
accezione più intima,

perché dentro potessero conviverci lo spirito della bambina creativa che sono stata e quei caratteri che mi porto nel DNA, gli incontri fortuiti e quelli cercati, le capacità acquisite e le opportunità colte in oltre venticinque anni di lavoro nel settore degli accessori moda.

E poi c’è la ricchezza dei miei viaggi tra Arezzo, città madre dell’arte orafa, l’Asia, con i suoi sapienti fabbricanti, e la Svizzera, capitale mondiale dell’orologeria. Tre punti cardinali reali e ideali che hanno orientato il mio passato e si apprestano a far da bussola anche al mio futuro.
È lì che sono diretta domani, spostando il mio orizzonte un passo più avanti di ieri, sempre spinta da un sacro fuoco, che è insieme travolgente passione per il mio lavoro e indomito spirito creativo.

Consulenza, design
e sviluppo

sono il mio lavoro e in questo io credo, animata da una visione chiara del mercato. E credo anche che ciò che è accessorio non sia mai superfluo, anzi necessario a veicolare un messaggio, esprimere un modo di essere e pensare, insomma, una personalità.

Da un accessorio io non prescindo mai, perché è nel dettaglio che noti l’essenza. Per questo alla Maison accolgo e soddisfo le richieste di brand che vogliono innovare oppure ampliare il proprio business e farlo attraverso
una collezione di accessori.

Ad ogni collaborazione, accade che io entri in un nuovo universo, che ne colga lo spirito più autentico e lo trasformi in disegno, che è però sempre frutto di un’anima, dalla quale tutto parte.

Le mie forme, devono divenire materia viva, con tutte le sue possibili combinazioni, le sue proprietà, le sue assonanze e dissonanze armoniche.
È allora che mi affido al mio team.

La Maison si
allarga adaccogliere
una rete di abili
artigiani & meticolosi
fabbricanti,

con un’esperienza tale da riuscire a sviluppare differenti tipologie di prodotti. A loro spetta di portare a compimento l’idea, perfetta, come perfetto era il suo progetto. Si tratta di una rete creata nel tempo, fatta di reciproche connessioni, affidabile sotto ogni profilo. Uno o molteplici, i miei obiettivi sono sempre chiari, i processi che portano al loro raggiungimento articolati e frutto di una progettualità che deve sempre essere condivisa con la casa madre. Entrano in gioco sensibilità del prodotto, visione ampia del mercato di riferimento, estrema concretezza e soprattutto quell’innata voglia di sperimentare creando.

È questo che rende la Maison di Valeria lo specchio della sua pura essenza.
È questo che ho ancora voglia di raccontare, spingendo tutta me stessa verso una nuova dimensione.

Chi sono

Sono un’imprenditrice e una designer.
Mi occupo da oltre 25 anni di consulenza, progettazione e sviluppo di collezioni di accessori moda quali calzature, pelletteria e borse, con un particolare focus su gioielli, orologi e bijoux.

Cosa faccio

Elaboro idee che possano divenire prodotti, entrando in profonda connessione con l’identità, i valori e il messaggio del brand.

  • Pianificazione e controllo di tutte le fasi creative.
  • Sviluppo grafico e progettuale dei prodotti e relativo packaging.
  • Selezione della collezione e successiva realizzazione dei prototipi.
  • Supervisione e coordinamento dei processi produttivi.
  • Costante gestione della relazione che connette azienda, team creativo e produzioni.
  • Supporto tecnico volto al superamento delle eventuali criticità di ordine pratico e/o relazionale, sia in presenza che da remoto.
  • Servizio di visual merchandising.

Valori

Competenza, affidabilità, concretezza e una grande passione per questo mestiere sono le mie cifre e quelle di MAISON.

Vantaggi

Mi appartiene una lunga esperienza legata al mondo dell’accessorio e una particolare sensibilità sul prodotto.
Questo mi ha permesso, negli anni, di costruire un consolidato network di maestranze in grado di soddisfare molteplici esigenze.
Dispongo di un collettivo creativo completo, abile nel gestire in autonomia ogni fase relativa allo sviluppo del progetto.
Dal bozzetto a mano libera all’elaborazione 3D, dalla creazione del prototipo alla messa in produzione, dall’assistenza tecnica presso il fabbricante alla gestione da remoto.
Chi si affida a MAISON ha la certezza di trovare una proposta “keys in hand”. Spaziando tra Italia, Cina e Svizzera, il nostro valore aggiunto risiede nel saper mettere in connessione la creatività di un team appassionato con la concretezza di una rete di aziende produttrici, avendo come obiettivo la piena soddisfazione del committente.

Mission

Design e sviluppo di accessori pensati per innovare o ampliare il business di brand che vogliono sperimentare.

Vision

Offrire a chi si affida a MAISON un team completo.
Compatto, professionale ed esperto, con il quale poter condividere la propria idea di business.

  • +39. 0734.233295 | +39. 375.8030560
  • info@maisoncreatif.com
  • Valeria Pancotto
  • Viale della Vittoria 325 – 63822 Porto San Giorgio (FM)
  • P. Iva 02148310440